Come arbitri tu Rocchi! Sotto gli occhi di tutti, i piccoli grandi “orrori” e scelte dissennate del direttore di gara.

Milan- Lazio non è finita al triplice fischio, non sono bastati 96 minuti, l’epilogo infatti arriverà nella semifinale di Coppa Italia. Non dev’essere una caccia all’uomo , ma la rivincita per i perdenti rossoneri, perché non saper vincere è forse la cosa peggiore.Tra sfottò, una possibile prova TV per il gesto di Kessie e Bakayoko, non si può non parlare di un arbitraggio finito inevitabilmente sotto accusa.

Nonostante il blackout durato ore sulle piattaforme social di Mark Zuckerberg, le reazioni non sono mancate. Migliaia i commenti sulla partita, i tifosi capitolini e quelli lombardi non si sono certo risparmiati. I milanisti rivendicano la legittimità delle decisioni arbitrali mentre la fazione laziale pontifica sul perché  Rocchi non sia andato nemmeno a ricontrollare il contatto finale.

ARBITRAGGIO A-VAR-IATO

Un rigore prima assegnato e poi negato col VAR, un altro che forse c’era, forse no, ma non ha sollevato il dubbio nel direttore di gara che avrebbe magari potuto controllare vista l’importanza del match. Questi gli episodi salienti della folle serata a San Siro nello scontro diretto per la Champions League che ha garantito scintille e non solo in campo.

Tutti i dubbi da moviola si sono concentrati negli ultimi 20 minuti e sono diventati argomento cruciale sui social.

*Moviola dell’altro mondo*: Poca roba prima del 76′ esimo, un tocco di mano di Acerbi nel primo tempo giudicato regolare, un intervento ruvido di Lulic su Calabria che lo ha costretto sì a lasciare il campo, ma non è stato sanzionato.

Alla fiera dell’Est per Rocchi rigori concessi e negati. Si comincia con il penalty per tocco di mano di Acerbi su traversone ravvicinato di Calhanoglu, il consulto VAR chiarisce come il braccio del difensore sia attaccato al corpo, rigore giustamente annullato. Fin qui tutto scorre e poi Durmisi che non guarda neppure il pallone centrando Musacchio, rigore netto.

Thriller nel finale: contatto in area Rodriguez-Milinkovic, Rocchi fa segno che il difensore rossonero ha preso prima la palla, ma se dopo ha toccato anche Milinkovic allora perché non ha concesso il penalty?

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Gazzetta dello Sport :  “il rossonero tocca prima la palla deviandone la traiettoria e togliendo il potenziale possesso al giocatore serbo” e spalleggia Rocchi per non aver concesso il rigore per l’entrata su Milinkovic-Savic.

Di tutt’altro parere invece arriva severo il Corriere dello Sport instillando, sulla stessa azione, il sospetto: “ma il direttore di gara fa continuare, facendo il gesto del pallone”.

Risse, offese e la sagra del rigore, protagonista assoluto Rocchi e le sue scelte che, inevitabilmente, hanno fatto infuriare la dirigenza capitolina.

Nel post partita c’aveva messo la faccia Igli Tare senza peli sulla lingua, ma in tanti hanno reclamato a gran voce il patron Lotito. Il presidente della Lazio ha tutta l’intenzione di farsi sentire nelle stanze della FIGC e medita un intervento istituzionale. Il numero uno biancoceleste è tornato a fare parte del Consiglio Federale dopo un anno e mezzo di assenza e sicuramente, quando verranno prese decisioni importanti sulla materia arbitrale in estate, non mancherà di intervenire.

SE TRE INDIZI FANNO UNA PROVA…

Non si può però non porre l’accento sui trascorsi tra il fischietto di Rocchi ed i biancocelesti.

Il Corriere dello Sport ha rimembrato gli errori arbitrali di costui a discapito dei capitolini. Napoli-Lazio e le polemiche sull’ espulsione di Acerbi  ad esempio.

Numeri alla mano: 16 cartellini rossi a sfavore dei biancocelesti.

L’aneddoto più rilevante rimane però il famoso gol di mano di Cutrone, ancora una volta Rocchi convalidò la rete.

Possiamo evitare le teorie complottiste se vogliamo e vogliamo, i fatti però sono noti a tutti, tra il direttore di gara e la Lazio esiste uno storico complesso che racconta errori, decisioni scellerate e soprattutto “orrori” arbitrali.

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